
Il satellite statunitense in disuso UARS è rientrato sabato mattina, 24 settembre, nell’atmosfera terrestre fra le 5.26 e le 7.09 ora svizzera.
(Aggiornamento: La NASA conferma il rientro sopra il Pacifico alle 5 del mattino)

Il rientro in atmosfera del Automated Transfer Veicle dell'Agenzia Spaziale Europea il 29 settembre 2008 in pieno Oceano Pacifico. Lo stesso spettacolo potrebbe essere stato offerto questa mattina anche dal UARS. (Foto: ESA)
Gli esperti della NASA stanno ancora verificando dove e quando siano esattamente caduti i 26 pezzi del grosso satellite che, stando alle simulazioni, dovrebbero essere sopravvissuti all’incandescente rientro in atmosfera. Stando alle prime indicazioni quello che resta di UARS si sarebbe schiantato nell’Oceano Pacifico, al largo delle coste canadesi.
Sabato non è comunque mancata un po’ di suspense, quando in rete è iniziata a circolare la notizia che parti del satellite fossero cadute su una cittadina dell’Alberta, nel Canada occidentale. In rete sono poi iniziati a circolare anche video in cui sarebbero immortalati gli istanti finali di UARS. Nessuno sembra però essere autentico.
Il rientro in atmosfera del bus dei cieli (per le sue dimensioni, anche se non è il solo a raggiungerle) è iniziato quando il satellite ha iniziato a incontrare gli strati più densi dell’atmosfera terrestre. A quel punto l’attrito con le particelle d’aria l’hanno reso incandescente e lo hanno letteralmente spezzato in centinaia di pezzi di varie dimensioni. I più piccoli sono bruciati completamente, mentre – come previsto – 26 hanno raggiunto terra. O, come sembra probabile in questo caso, oceano.